Film reviews

The Nun II - Recensione del nuovo film della saga di The Conjuring

The Conjuring (James Wan, 2012) è l’unico film veramente buono di una saga estremamente prolifica e redditizia presso il grande pubblico; i vari seguiti e spinoff non offrono quasi nulla di autoriale, presentano un vuoto contenutistico non indifferente (anche se non richiesto) e mancano l’intrattenimento, la sola e unica componente davvero necessaria. The Nun II è il nono capitolo del franchise e ha un plot di partenza che è letteralmente il medesimo del predecessore: le ambientazioni e il macgu

Neruda: la recensione del film diretto da Pablo Larrain

Neruda, il sesto lungometraggio di Larrain, scritto da Guillermo Calderon – suo sceneggiatore di fiducia, già autore assieme allo stesso regista di El Club – non è un biopic tradizionale; non lo sono mai tradizionali, i biopic del cileno: sono legati a doppio filo con il genere e una consapevolezza estrema del mezzo. Nel caso di Neruda, le dinamiche sono quelle di un puro Noir (come in Spencer saranno quelle dell’horror), con tutti i dovuti e i divertiti rimandi a questo genere e a come si facev

Post Mortem: la recensione del film diretto da Pablo Larrain

Post Mortem è l’autopsia di un Paese. La morte è qui metafora di una dittatura che rimpiazza con la violenza un governo democraticamente eletto. Tutto è morente nella pellicola di Larrain e, sin dall’inizio il Cile è irrimediabilmente in stato di necrosi. Non è pertanto casuale che il protagonista della vicenda sia un uomo solo, indifferente, una maschera di ambiguità e sofferenza, né che il suo mestiere sia un’attività passiva, che consiste nel trascrivere le parole del dottore che esegue gli e

Recensione - Kursk, il Dramma storico di Thomas Vinterberg

La sceneggiatura di Kursk, scritta da Robert Rodat, prende le mosse dal libro A time to die, di Robert Moore, uscito in Italia con il titolo Kursk – La storia nascosta di una tragedia, edito da Bur. È bene specificare ciò poiché non è difficile trovare varie teorie che riguardano l’affondamento del sottomarino russo. Quello che è certo, e rappresenta una parte importante del dramma in questione, è l’ostinata negazione da parte del governo di Mosca, a procedere accettando le proposte di aiuti est

Il mistero del Profumo Verde - La recensione del film di Nicolas Pariser

Per rimanere su temi rilevanti nel dibattito culturale e politico odierno, la protagonista Claire, di religione ebraica, racconta a Martin del proprio passato e degli anni vissuti nello stato di Israele, di come provasse nostalgia non tanto per la vita in Francia, quanto in Europa. Eppure, questo piccolo monologo esaurisce la sua funzione molto in fretta, dovrebbe forse fornire le motivazioni al personaggio di Kiberlain per le quali sceglie di rischiare la propria vita, ma sembra più inserito a

Le mie ragazze di carta - La Recensione del film presentato al Bif&st

Ogni tanto, mentre si attende l’inizio di un film in sala e si guardano distrattamente i vari trailer, ormai già consumati sugli smartphone, capita che un titolo italiano attiri l’attenzione dello spettatore. Si tratta di uno di quei film ibridi, tra la tradizione più consumata e il superamento o la negazione della stessa; allora capita di pensare “curioso, ma non abbastanza da pagare un biglietto – o forse sì…”. Ad ogni modo, chi scrive, un po’ per dovere, un po’ per capriccio, ha scelto di ass

A Thousand and One - La recensione del film d'esordio di A.V. Rockwell con Teyana Taylor

L’opera prima di A.V. Rockwell è un film di formazione, ambientato nel corso di due decenni in una New York in costante cambiamento: un posto in cui vivere che tutt’altro che favorevole alla sedentarietà, più un rifugio provvisorio che un nido famigliare in cui mettere radici; sono molte le case, stanze in affitto, appartamenti, che questa famiglia cambierà nel corso degli anni. Luoghi, scomodi, inospitali, troppo pieni o troppo vuoti, appartamenti in disfacimento che accoglieranno e sfratterann

Passages - Recensione dell'ultimo film di Ira Sachs, presentato al Sundance 2023

Per elencare i punti di forza di Passages è necessario soffermarsi unicamente sui tre interpreti principali: sono Rogowski, Wishaw ed Exarchopulos che tentano di plasmare dei personaggi che dovrebbero essere complessi e sfaccettati, a partire dalla sceneggiatura di Sachs e Mauricio Zacharias, ma non riescono in alcun modo. È indubbia la bravura del trio, il loro carisma attoriale, la mimica, il loro muoversi negli spazi, ma non è sufficiente per nascondere il vuoto contenutistico del testo di pa

Recensione - Fidanzata in affitto, il film con Jennifer Lawrence

Fidanzata in affitto o, preferibilmente, No hard feelings, cioè “nessun rancore” è una moderna screwball comedy, ossia quella commedia sofisticata, contaminata da gag principalmente slapstick (il cui mezzo è il corpo e le sue goffaggini) e tematiche legate alla sfera sessuale. La screwball comedy per eccellenza è certamente Susanna! (Bringing up baby in originale), che vede protagonisti Cary Grant e Katharine Hepburn e Howard Hawkes dietro la macchina da presa, uscito nelle sale nel 1938. Di fon

Recensione - Mindcage - Mente criminale, con John Malkovich e Martin Lawrence

Ma c’è qualcos’altro che si insidia negli anfratti di questo film di serie Z, in mezzo al trash e al plagio. C’è qualcosa in più, ed è la cara vecchia propaganda americana (religiosa e pro-pena di morte), la più bieca e intollerabile. Scopriamo che l’artista ha subito un trauma cerebrale durante l’infanzia, causato dalla madre, una prostituta violenta che gli vieta di raffigurare i soggetti sacri. Infuriata per la disobbedienza del figlio lo spinge a terra. Il bambino rimarrà bloccato per due an

Recensione - Sanctuary, con Margaret Qualley e Christopher Abbott

Si va verso la conclusione ed ecco che, in seguito a una colluttazione, Rebecca, legata alla testiera del letto, impaurisce il suo slave fingendo di essere il fu padre di lui; se fino a questo punto il ridicolo era solo dietro l’angolo ora è il protagonista della vicenda ed è seduto in sala al nostro fianco. Li scopriamo innamorati l’una dell’altro, lei troppo orgogliosa per dichiararlo fino a quel momento, lui imbarazzato nell’ammetterlo a se stesso (chi l’avrebbe mai detto?).

I due si riappac

Recensione di Rapito di Marco Bellocchio in concorso a Cannes

È buona la ricostruzione scenografica, ma i personaggi vi si muovono in modo eccessivamente lento e composto, senza dare l’idea di essere a proprio agio nell’ambiente che abitano, nei luoghi in cui vivono. C’è un eccesso di pulizia in un film che racconta la fase più movimentata del diciannovesimo secolo italiano. Non riesco a credere in ciò che vedo poiché troppo ricostruito; non riesco a sentire la foga dei tumulti dei soldati del regno perché ripresi sempre da lontano, corrono scomposti, in c

Recensione - Thumbsucker, l'esordio di Mike Mills

Dopo aver considerato la trama di Thumbsucker, si prosegue con la sua recensione. Questo adattamento dell’omonimo romanzo di Walter Kirn, datato 1999, è un film di formazione che potrebbe essere avvicinato ad altri titoli (decisamente più riusciti) tra la fine degli anni Novanta e i primi anni duemila: Good Will Hunting (Gus Van Sant, 1997), Rushmore (Wes Anderson, 1998), The squid and the whale (Noah Baumbach, 2005). Si nota subito: Thumbsucker è un film acerbo, ma che ha in sé alcune caratteri